sabato 13 maggio 2017

L'entrata dello specchio nella scienza: i dispositivi ottici


Nel 1607, quindi quasi due millenni dopo Archimede e l'assedio di Siracusa, alcuni ottici olandesi costruirono lenti convesse e l'anno successivo vennero applicate in campo astronomico da Hans Lippershey, questa applicazione venne poi perfezionata da Galileo Galilei nel 1609.




Lippershey e Galileo avevano infatti scoperto che, mettendo una serie di lenti convesse una dopo l'altra, l'immagine ne risultava ingrandita e quindi vista in una scala via via minore.
Il telescopio rifrattore, così si chiamava quello usato da Galileo, soffriva però di un grave problema: l'aberrazione cromatica, ovvero i bordi di alcuni oggetti apparivano sfumati di colori non coerenti con la natura dell'oggetto.


Aberrazione cromatica della Luna a sinistra, com'è davvero il satellite terrestre a destra.

L'aberrazione cromatica venne diminuita un secolo dopo da Newton, ma ormai i primi passi dell'astronomia erano già stati compiuti.


mercoledì 10 maggio 2017

Il predecessore del beam-splitter: lo specchio



Il principio alla base dei beam-splitter è lo specchio che è, infatti, lo strumento più antico e tutt'ora utilizzato per riflettere la luce.
Uno dei più celebri episodi cui vennero utilizzati gli specchi nell'antichità è l'assedio di Syrakousai (oggi Siracusa) avvenuto tra il 214 e il 212 a.C. ad opera delle truppe del comandante romano Marcello.




La difesa della città, seguendo le istruzioni di Archimede, piazzò un sistema di circa 24 specchi formanti un paraboloide che, riflettendo la luce del Sole impedì il compiersi dell'assedio: dapprima bruciando le navi romane e successivamente ustionando i legionari a terra.

Oggi questo particolare tipo di specchio è chiamato "specchio ustorio" e viene utilizzato per concentrare i raggi solari in un punto, questo sistema è usato tutt'oggi per accendere la fiaccola olimpica prima di ogni edizione dei Giochi Olimpici e per la produzione di energia nella centrale energetica sperimentale "Archimede" di Siracusa.


martedì 9 maggio 2017



Introduzione


Salve, sono Bruno Franco Gabriele, regolarmente iscritto al Politecnico di Torino, avente numero di matricola s238780.

La pubblicità oggetto della mia relazione per la materia: "Storia della Tecnologia" tenuta dal prof. V. Marchis, è la seguente: 


Che tradotto risulta essere:
"Quando si ha a che fare con bassa intensità di luce è necessario risparmiarne quanta più possibile. Il nostro beam-splitter a bassa assorbenza rende possibile utilizzare la luce al massimo della sua efficienza e con il minimo spreco.
Cubo con lato di 1,5 pollici o piastra fino a 2,0 pollici quadrati.

BARR & STROUD Ltd.                                                                                
Anniesland, Glasgoow, W.3                                                                      15 Victoria St., London, S.W.I"


L'obiettivo di questo mio blog è quello di percorrere un viaggio dal passato, per arrivare al presente e successivamente provare ad immaginare un possibile futuro di questo oggetto, rappresentato in una pubblicità di oltre 50 anni fa.


Buon viaggio.